Defibrillazione
DEFIBRILLAZIONE: storia, cronaca e informazione
Ci è sembrato opportuno riservare uno spazio dedicato ad un argomento, la cui importanza va ben oltre l’attenzione che fino ad ora ha trovato negli organi di informazione e che nell’ambito delle nostre società sportive dilettantistiche per lo più è stato associato a concetti di onere economico, obbligo oppressivo e inutile complicazione.
Fortunatamente, una volta tanto, la nostra legislazione supplisce alla mancanza di cultura e sensibilità, superando in intelligenza l’informazione con atti di civiltà e progresso che sono le norme; certo non la supera in velocità, considerato il percorso verso l’obiettivo, difficoltoso per deroghe e proroghe.
Ne sono sicuro, accadrà e sarà stato proprio per quelle ritrovate cultura e sensibilità, ma un giorno la pratica della defibrillazione sarà considerata una normale e scontata componente dell’attività di una società sportiva, al pari del lavoro sul campo tra coni e cinesini o delle visite mediche periodiche di idoneità.
Io la colloco al primo posto tra i doveri morali che abbiamo verso i nostri tesserati e le loro famiglie, verso gli istruttori e i dirigenti e verso le nostre stesse società, che hanno la responsabilità dell’incolumità di centinaia di persone e della loro qualità di vita, almeno durante le attività di allenamento e gara.
In ogni caso il concetto generale del rispetto per la vita, che dovrebbe essere connaturato in ognuno di noi, non può risolversi confidando nella fortuna e deve essere evidente nel nostro impegno quotidiano e nella nostra professionalità.
La defibrillazione è spesso erroneamente immaginata come un evento scollegato, ma sarebbe sempre bene sottolineare che altro non è che un’azione, solo eventuale, di quella che nei testi viene chiamata catena della sopravvivenza, che è il complesso di tutti quei comportamenti indispensabili per la salvaguardia delle salute e della vita stessa delle persone nei casi di emergenza.
In Italia si parla di defibrillatori in ambito sportivo da una quindicina d’anni, ma l’apparecchio e la tecnica stessa, frutti di faticose ricerche e lunghe sperimentazioni, hanno origini lontane nel tempo.
In questa rubrica cercheremo di soddisfare le curiosità verso qualcosa di poco conosciuto, dare un’infarinatura senza alcuna presunzione scientifica, fornire un supporto agli addetti ai lavori delle nostre società sportive dilettantistiche e contemporaneamente informare, in modo da presentare un quadro della situazione obiettivo ed aggiornato.
Com’è nei nostri principi, cercheremo di offrire gli interventi di esperti del settore e saranno ben accette le opinioni e le critiche di chi, informato o interessato alla materia, vorrà collaborare.
Paolo Balbi