Volta la carta

QUELLO CHE ESPULSE JOSÉ MOURINHO…

 SACCANI CSI

SACCANI CSI

Non per le manette – quello è stato Tagliavento – ma per un applauso, in un Juve-Inter (5 dicembre 2009: Juve-Inter 2 a 1 e la Juve che “sale” a meno cinque dall’Inter – bei tempi!), reato di lesa maestà oppure no, sembra che l’arbitro Massimiliano Saccani sia noto ai più proprio per questo episodio: in realtà l’allenatore o il giocatore che applaude polemicamente l’arbitro, alla presenza di 50.000 spettatori nello stadio e di qualche milione alla TV, oppure di poche decine nel campetto di provincia, decide comunque di farsi espellere in tutta autonomia: lo ammetto, è un atto dovuto.

Ieri sera Massimiliano Saccani ha ricevuto più di un applauso e avrebbe dovuto avere un intero mazzo di cartellini rossi per sanzionare tutto il pubblico, ma si trattava di una bella serata,SACCANI GIALLO

SACCANI GIALLO
in occasione di una riunione tecnica degli arbitri del CSI della provincia di Mantova: niente di polemico, naturalmente, ma solo il sincero apprezzamento per la lectio magistralis alla quale, grazie all’ospitalità della direzione del CSI mantovano, ho potuto fortunatamente assistere per  farne una relazione su www.asolacalcio.it.

Classe 1967, mantovano, 133 partite dirette in serie A, finali di Super Coppa Italiana e Coppa Italia, giudicato il miglior arbitro italiano della stagione 2007-2008 dalla Gazzetta dello Sport, solo una variazione in corsa del regolamento FIFA gli ha negato la qualifica di arbitro internazionale, quando il limite di età era stato portato dai 40 anni ai 38, che lui aveva già compiuto.

Uomo di sport tuttora praticante, professionista con una laurea in ingegneria; l’indipendenza di pensiero, l’esperienza, la conoscenza e la sua capacità di comunicazione ne fanno un raro, quanto efficace, educatore nel mondo del nostro gioco e con questo obiettivo continua la propria attività di addetto ai lavori, accogliendo gli inviti a parlare ad arbitri, atleti, allenatori, dirigenti e genitori del panorama dilettantistico locale e aderendo ad iniziative per la lotta alla SLA, promuovendo piccole rassegne cinematografiche a carattere etico-sportivo e ricoprendo incarichi dirigenziali nel Club di Mantova del Panathlon International, associazione che da quasi settant’anni promuove la cultura nello sport e lo sport stesso come legame tra persone e popoli.

 

È stato molto interessante e singolare ascoltare “l’altra campana” e scoprire come i problemi degli arbitri siano gli stessi che abbiamo noi dirigenti di società e come la formazione continua sia considerata l’unica via per cercarne le soluzioni. 

La riunione tecnica riservata agli arbitri del CSI ha avuto come filo conduttore la prevenzione della violenza in campo nei suoi aspetti fisico, verbale e gestuale: una forma alimenta l’altra, ma si può cercare di diminuire la possibilità che si manifestino.

La professionalità dell’arbitro in questi frangenti è fondamentale ed è un concetto piuttosto complesso, che comprende una somma di comportamenti, di fronte ai quali il regolamento passa in secondo piano: intendiamoci, le regole sono indispensabili, come la loro conoscenza e la loro corretta applicazione, ma altri fattori possono anche di più al fine della prevenzione.

Sono certo che anche i nostri dirigenti e istruttori dovrebbero essere guidati da un’adeguata professionalità, che deve comunque far parte del loro patrimonio di dilettanti puri e non va mai confusa con il professionismo.

Un paio d’ore di lezione in un clima colloquiale e di narrazione, con spunti ricavati ora dalle importanti esperienze di una carriera ad alto livello, ora dai fatti della cronaca di provincia, selezionati con l’obiettivo di introdurre argomenti tecnici; tutti contributi alla formazione di direttori di gara che possano permettere il regolare svolgimento delle partite e che siano in grado a loro volta di insegnare sul campo ed educare giocatori, tecnici, dirigenti e pubblico.

 

Gli arbitri del CSI partecipano ad una riunione tecnica ogni mese e sono dei dilettanti, proprio come è nelle nostre categorie di tecnici e dirigenti, ma per la maggior parte noi ci distinguiamo per avere una preparazione evidentemente innata o da praticoni, che per questo non necessita di attività formative.

Una perla l’esortazione conclusiva del relatore: “Estote parati” (Vangelo secondo Luca 12,40 e secondo Matteo 24,44), “Siate pronti”.

Io aggiungo: per poterlo essere, non confidate nella Provvidenza, ma servitevi di ogni strumento che vi viene messo a disposizione.


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