Volta la carta

MAURO FRANZINI E A.C. ASOLA - un'impronta che resterà

Asola Coppa Lombardia

Asola Coppa Lombardia

E’ deciso, ai blocchi di partenza della stagione 2016-2017 Mauro Franzini non sarà l’allenatore dell’A.C. Asola.

Dopo cinque anni le strade si dividono, cinque anni di crescita, di vittorie e titoli: la vittoria del campionato di Prima Categoria, della Coppa Lombardia, del Campionato di Promozione, due stagioni in Eccellenza e l’ultima, che ha tenuto la prima squadra dell’Asola fuori dai play-off solo perché la sorte ci ha messo lo zampino, con la concomitanza di lunghi infortuni e tanti episodi che Gianni Brera avrebbe definito come i capricci del dio del calcio, che a volte gioca con la palla, a volte con gli uomini.

A parte le coppe messe in bacheca e il felice capitolo della storia dell’A.C. Asola, arricchito con una statistica di dati importanti, rimane comunque la conquista di una posizione di rilievo della società, consolidata in tutto questo tempo e soprattutto rimane l’esperienza di tutti coloro che, atleti, dirigenti e tecnici, hanno avuto la fortuna di seguire un dilettante votato alla professionalità, che è stato il valore aggiunto di un gruppo, grazie alla sua competenza e all’attenzione per i particolari.

Come è normale quando c’è un obiettivo ambizioso, che non è il primato in classifica, ma è riuscire a ottenere il massimo possibile da una situazione, da ciascun collaboratore, da una squadra, da una società, niente è stato facile durante quest’esperienza; non per i giocatori, non per i collaboratori tecnici che si sono avvicendati, non per la dirigenza, né per chi ha avuto la responsabilità di una squadra juniores, la cui gestione è stata subordinata alle vicende della prima squadra.

Credo che non sia stato facile nemmeno per Mauro Franzini, quando ha ereditato un gruppo stanco e sfilacciato, reduce da una brutta retrocessione, seguita da un campionato opaco.

La costruzione di una squadra vincente è passata attraverso la ricerca, la scelta e l’inserimento degli elementi adatti, facendo sempre i conti con le limitate risorse della società, ma la continua, difficile sfida con le compagini bresciane, più attrezzate e più libere nelle scelte, ha reso tutto più bello e di questo mi sono testimoni le centinaia di tifosi che dalle tribune hanno acclamato il nostro allenatore, oltre ai dirigenti e ai tecnici della società, soddisfatti per le vittorie.  

La mia opinione personale?

Senza offesa alcuna per coloro che nell’arco degli ultimi quindici anni si sono alternati sulla panchina della prima squadra dell’A.C. Asola, alcuni dei quali si sono anche guadagnati la mia stima, mister Franzini come effetto collaterale della sua permanenza alla guida della squadra, non a parole, ma con l’esempio, ha insegnato qualcosa a ciascuno di noi: che lo si ammetta oppure no, anche nelle situazioni ad alta tensione, che pure ci sono state, i suoi principi sono stati ampiamente condivisi, non sempre messi in pratica, ma certamente condivisi; ciò significa che al presentarsi delle condizioni favorevoli, saremo pronti a dimostrare di meritare il lusso di aver avuto a lungo un tecnico così.

Fanno contorno ai saluti da una parte le attestazioni di stima e riconoscenza, dall’altra l’auspicio che nulla di ciò che è stato fatto con fatica vada dilapidato, ma sia un trampolino per ripartire.

Da parte mia un grazie personale a Mauro Franzini, insieme a un sentito in bocca al lupo per quella che sarà in futuro la sua attività; a chi gli succederà un sincero augurio di avere e dare le stesse soddisfazioni. 

  

 


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