Volta la carta

SCUOLA CALCIO, PICCOLI AMICI, PULCINI: ASCOLTIAMOLI

Chizinman Nadi WorenwuCurioso di sentire come la pensa qualche nostro piccolo tesserato, qualche giorno fa ho avuto da un istruttore il permesso di intervistarne uno; non ho chiesto quale fosse il migliore, ma solo quale avesse una dote rara: la capacità di comunicare, guarda caso è un portiere, è proprio vero che i portieri sono persone particolari.

Fallito il primo tentativo di incontrarlo – uscendo dal lavoro, ero arrivato troppo tardi al campo – questa volta lo trovo, l’allenamento è terminato e lo aspetto nello spogliatoio, mentre si mette in ordine il colletto della camicia e chiude con cura la cerniera della borsa,  sistemando con perfezione geometrica anche le protezioni dei manici: dai particolari vedo che mette attenzione in quello che fa.

Mi avvicino, gli do la mano e mi presento: ho davanti un sorriso luminoso, occhi espressivi e portamento fiero.

 

Ciao, io sono Paolo, un dirigente dell’Asola, mi concederesti un’intervista?

Sì, certamente.

Grazie, allora possiamo cominciare. 

Qual è il tuo nome?

Mi chiamo Chizinman Nadi Worenwu, ma tutti mi chiamano Chizi.

Chizinman Nadi Worenwu, la mia pronuncia è giusta?

Sì, più o meno.

Va bene Chizi, imparerò.

 Sei alla scuola elementare, che classe stai frequentando?

Frequento la quarta elementare.

Lo studio va bene?

Sì, sì, tutto bene, grazie.

C’è una materia che preferisci?

Mi piace la matematica.

Dopo le elementari e le medie cosa ti piacerebbe studiare?

Vorrei imparare a fare l’allenatore di calcio.

Evidentemente qui hai avuto dei buoni esempi; intendi dire che ti piacerebbe farlo proprio per lavoro?

Sì, penso di sì.

Da quanto tempo giochi nell’Asola?

Questo è il quinto anno.

Quale campionato stai facendo?

Stiamo giocando il Campionato Pulcini 2006.

La squadra va bene?

Sì, andiamo molto bene.

Tu e i tuoi compagni formate un bel gruppo?

Sì, sono contento del gruppo, qualche volta litighiamo un po’, ma in genere andiamo d’accordo. 

Normale, capita in qualsiasi posto dove ci sia dialogo; è importante avere delle idee e saperle esprimere agli altri.

Come calciatore desideri qualcosa che in questo momento non c’è?

No, ad Asola direi che non ci manca niente.

Questo mi fa particolarmente piacere, vuol dire che il nostro impegno non è inutile.

Raccontami come si svolge il tuo pomeriggio nei giorni di allenamento.

Nella settimana facciamo due allenamenti; al mattino, prima di andare a scuola, preparo la mia borsa e la mamma me la porta di pomeriggio, quando finisco.

Lei mi accompagna al campo e di solito mi cambio direttamente in macchina, così quando arrivo sono già pronto, aspetto che siano pronti anche gli altri e poi con l’allenatore andiamo a prendere il materiale, palloni, cinesini, casacche e tutto il resto; poi alle 16.30 andiamo sul campo sintetico e iniziamo l’allenamento.

Alle 18.00, quando il mister ci fa fermare, prima di rientrare nello spogliatoio, raccogliamo tutto il materiale che abbiamo usato, con i carrelli lo portiamo nel nostro magazzino e sistemiamo le cose in ordine.

Perché pensi che si debbano mettere a posto palloni, coni, cinesini, paletti e casacche? Tanto per quel pomeriggio avete finito di usarli.

Perché noi troviamo le cose in ordine ed è giusto che anche chi le usa dopo di noi le trovi in ordine e perché dobbiamo avere cura delle nostre attrezzature.

Bravo Chizi, anche questo è un concetto importante, non lasciare le cose in disordine ed averne cura. 

E poi cosa fai?

Poi vado a fare la doccia, mi asciugo bene, mi vesto, raccolgo le mie cose nella borsa, stando attento a non dimenticare niente nello spogliatoio, e la mamma mi aspetta per tornare a casa.

Doccia per tutto il periodo dell’anno?

Sì, sempre, che faccia freddo o che faccia caldo. 

Sai perché è importante fare la doccia e asciugarsi dopo aver fatto attività sportiva?   

Sì, il mister ce lo ha spiegato, è per una questione di igiene e per non rimanere sudati e ammalarci.

Vedo che oltre al calcio, il mister vi insegna anche tante altre cose, come il saper stare in un gruppo, comunicare con gli altri, avere rispetto per le regole, per le persone, per le cose e anche per il vostro corpo: impararlo alla tua età è facile, dopo non è poi così scontato e voi avete già raggiunto degli obiettivi importanti.   

Bene, Chizi, mi ha fatto molto piacere conoscerti, ti ringrazio di avermi concesso quest’intervista, continua così; in bocca al lupo per il campionato, ma soprattutto per i tuoi studi.

 

Torno a casa soddisfatto e contemporaneamente un po’ perplesso; più che come portiere o allenatore, vedrei bene il nostro Chizi come dirigente: dimostra di voler migliorare, ha le idee chiare e sa cosa significa l’impegno proprio e del prossimo.

Questa è la professionalità del dilettante.


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