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RIFLESSIONI SUL RUOLO ARBITRALE - La risposta del Presidente Antonio Martino

Gentile Paolo Salvi,

ricordo bene l'episodio dello scorso anno seguito da sua telefonata (molto apprezzata sia nei toni che nei contenuti). Mi permetta una sola precisazione a riguardo: gli arbitri riportano gli accadimenti sul referto, poi è compito del Giudice Sportivo, e non nostro, comminare squalifiche e multe.
Per tornare sull'argomento oggetto di trattazione, intendo innanzitutto ringraziarla per la segnalazione. Non è mio uso dare ascolto a tutte le società, tuttava visti i toni della mail e soprattutto il mittente (dirigente di società che stimiamo e rispettiamo) della presente, è mio piacere, oltre che dovere, rispondere come meglio posso.
Sicuramente ciò che lei ha descritto non è un comportamento che un arbitro deve avere. Il direttore di gara deve lasciare da parte sentimenti di rabbia, rancore e qualsiasi impulso di rivalsa dovesse provare al termine della gara. La sua segnalazione mi/ci servirà a capire meglio cosa sia scattato nella mente del collega affinché situazioni del genere non si ripetano più. 
Mi creda è nel nostro interesse formare prima di tutto degli Uomini e poi degli arbitri, insegnare loro un modo di ragionare e vedere le cose diverso da quello usuale fatto sì di rispetto delle regole, ma anche di comprensione, lungimiranza e quel pizzico di distacco che deve servire a vedere le cose in modo più oggettivo possibile. Purtroppo ognuno di noi conosce la teoria, ma nella pratica le cose cambiano perché ogni Persona si porta dietro il proprio carattere, il proprio bagaglio di esperienza, gli umori e malumori delle vicissitudini quotidiane. Parlo di giocatori, dirigenti e naturalmente arbitri. Il collega di domenica scorsa ha pochissime gare alle spalle e penso sia il caso di considerare che probabilmente non ha ancora ben chiaro il valore del ruolo che ricopre e l'ambiente arbitrale in cui vive. Deve crescere e bisogna che tutto il contesto aiuti a farlo. Voi avete fatto bene a comportarvi in modo educato facendogli capire che certi atteggiamenti non sono propriamente oppprtuni, ora sarà compito nostro fare due chiacchiere con lui in modo da correggere la sua visione delle cose ed i suoi atteggiamenti. 
Certo di aver fatto cosa gradita, sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Antonio Martino

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