Volta la carta

DIALOGHI

Venghino

Un’altra chiacchierata con qualcuno di voi che mi ha fatto riflettere e che mi dà qualche spunto per alcune considerazioni.

- … … ecco, in breve questo è quello che stanno facendo i nostri istruttori e i nostri dirigenti, le prossime riunioni saranno lunedì per i dirigenti e martedì per gli istruttori…

- Bello! Mi interessa!

-Se ti va, puoi venire, tutto quello che facciamo, sia con i tecnici, che con i dirigenti, è a disposizione di chiunque voglia partecipare.

-Quanto costa l’iscrizione?

Quanto costa l’iscrizione… : da un lato la domanda mi lusinga, perché vuol dire che la mia società sta facendo un buon lavoro con e per istruttori e dirigenti, a tal punto che qualcuno dà per possibile di dover pagare per poter condividere le loro riunioni; dall’altro mi infastidisce, perché è un segno inequivocabile dell’assuefazione dell’ambiente agli spot commerciali di promozioni mascherate da eventi gratuiti, piccole pubblicità a poco prezzo e offerte speciali di soggetti che poco o nulla hanno a che fare con la natura dello sport dilettantistico, ma che da questo attingono risorse umane ed economiche, individuando in istruttori, società e ragazzini – dirigenti meno, il loro spazio è ancora piuttosto trascurato, perché sconosciuto - dei clienti ai quali rifilare tutti le stesse mercanzie: cambiano i nomi dei mercanti e i nomi dei prodotti.

Spesso sono società dai nomi anglofili – si sprecano i coach e i trainer – che presentano settimane full immersionin un’isola del Mediterraneo, non in apnea, ma di inglese e calcio – non è uno scherzo… è successo anche quello… cito testualmente: una settimana full immersion di inglese e calcio – corsi, metodi dai nomi di fantasia, proposti e venduti come le pentole sulla pubblica piazza, in aula, acquistabili on line, sui giornali ai quali abbonarsi, nelle palestre e sui campi messi a disposizione da società dilettantistiche, con tariffe differenziate a seconda che l’avventore sia socio del Club di Topolino o abbia la tessera dell’Ipermercato, il tutto condito da fumo e millantati meriti, per vendere merce copiata, a volte anche in modo maldestro.

La presenza sul mercato di questi soggetti rappresenta quella zona grigia - da tutti i punti di vista - nella quale non c’è un solido professionismo, perché non ne ha l’organizzazione, e non c’è un vero dilettantismo, perché è sempre a fini di lucro, e dove però si concentrano i punti deboli di entrambe.
Ciò che certamente manca in quella zona è l’entusiasmo e la professionalità degli istruttori e dei dirigenti dilettanti di nome e di fatto, che trovando gratificazione nell’espletamento della propria attività, non sono soggetti alle leggi della convenienza, degli incassi e delle tariffe sul nuovo listino prezzi.

Nell'A.C. Asola, come spero in ognuna delle vostre società, produciamo, ma non vendiamo: la nostra produzione è libera a tutti, segue le esigenze delle nostre squadre, dei ragazzi e delle famiglie, che sono le esigenze di squadre, ragazzi e famiglie di ogni società dilettantistica.
Questa posizione ci fa sentire assolutamente privilegiati, ci responsabilizza e non avendo noi un mercato da inseguire, ci permette di esprimerci e agire in tutta indipendenza.
Per questo sappiamo di essere fortunati, il nostro calcio è solo passione, quella molla che ci fa ricercare la professionalità non finalizzata alla convenienza; per la pagnotta invece provvediamo con l’impegno quotidiano del lavoro e non confondiamo mai le due cose, doppiamente fortunati!


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