Sono convinto che le alterne fortune di una persona, di una famiglia, di una nazione seguano un andamento “a onda”, sinusoide per i puristi, ma per me semplicemente "alti e bassi".
Anche nel calcio l’analisi delle situazioni suggerisce la validità del concetto: se facciamo mente locale su una squadra, una società, un progetto, vediamo che si possono facilmente individuare fasi come salita, apice, periodo di relativa stabilità e discesa, con un picco negativo in fondo.
Chi ha condiviso con me le esperienze degli ultimi anni, che ho accumulato lontano da Asola, sa perfettamente ciò che intendo dire.
L’A.C. Asola non si discosta dalla regola e con piacere vedo la società in una fase di ascesa: ci sono tutti i presupposti, dai brillanti risultati della prima squadra (quando ero arrivato io, militava in seconda categoria), alla crescita generalizzata, qualitativa e numerica, del settore giovanile, alla compagine di collaboratori, sia tecnici, che dirigenti, ben rodata e nella quale nel corso del tempo non sono stati inseriti elementi a caso, ma scelti per rispondere alle esigenze delle varie categorie e con molti elementi di recente acquisizione, che fanno ben sperare per il futuro.
L’occasione non va persa, è indispensabile cogliere l’attimo e sfruttare l’abbrivio e l’amalgama che caratterizzano la tendenza, per consolidare i risultati raggiunti: tempi nei quali questo non si potrà più fare ce ne saranno, ma nella discesa sarà possibile fermarsi presto e essere più pronti a ricominciare.
Rimandare o rallentare sarebbero gli errori che potrebbero far rimpiangere il momento.
Come ho già avuto modo di dire, i risultati raggiunti sono cose di ieri, l’attività è oggi e la programmazione è per domani.
A.C. Asola A.S.D.