Volta la carta

ACCETTARE LE REGOLE O CAMBIARLE.

cartellinorossoDomenica, passate da poco le tre del pomeriggio, un portiere bestemmia per la seconda volta nel giro di pochi secondi per richiamare qualche compagno di squadra: è il 37’ del primo tempo, l’arbitro, ignorata la prima bestemmia, ferma il gioco, gli si avvicina e gli mostra il cartellino rosso, evidentemente il suffisso “nel”, applicato nell’urlare la seconda imprecazione, non vale una deroga.

Giusto? Sbagliato? 

Non sta a me dirlo e la risposta di chiunque sarebbe sempre personale, ma che l’espulsione sia niente altro che l’applicazione del regolamento, su quello non c'è alcun dubbio.

La cosa anomala è la reazione del pubblico, che copre di insulti l’arbitro: il portiere è sempre costretto a urlare per comunicare con la squadra e le imprecazioni sono state udite in tutto il campo, ormai anche i pali delle porte sanno che la sanzione per la bestemmia è l’espulsione, in fin dei conti è anche il nostro codice penale, art. 724

(“Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309”), che punisce il fatto e dubito che un campo sportivo goda di extraterritorialità o franchigia nei confronti del codice penale.

Perché non dovrebbe essere punito con un semplice cartellino rosso un comportamento penalmente perseguibile?

Le regole, come le leggi, possono essere condivise oppure no, ma si rispettano o si cambiano, l'alternativa è porsi al di fuori della legge.
Il primo errore è stato dell’arbitro, che ha tollerato la prima bestemmia del giocatore e i nostri direttori di gara sono in questo gravemente recidivi, quasi che esista un tacito atteggiamento di tolleranza al di sopra del regolamento del gioco.

Non posso sapere se per un credente la religione sia importante, non provo nemmeno a calarmi nei panni di un credente, ma a quel che si dice sembra che lo sia e spero non solo quando si tratta di contrapporre la propria religione ad un’altra.

Allora, Signori arbitri, per il rispetto di tutti questi credenti in tribuna, lo vogliamo applicare il regolamento anche in questi casi, con uniformità e neutralità?
In fin dei conti è l’unica cosa che vi si chiede.

Dopo la prima settimana di partite che finiscono otto contro otto, magari senza più allenatori in panchina, forse anche i tifosi accetterebbero le sanzioni per bestemmie al pari di quelle per chi potrebbe pretendere di schierare magari due portieri per parare un rigore, o di giocare con due palloni, insomma sanzioni come atti dovuti per comportamenti non regolamentari.

Una provocazione e una proposta a chi in tribuna tanto si incendia per fatti simili: una messa in meno e un libro in più, un libro che tratti non di legge, ma di cultura sportiva!


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