Magari è un segno dell’età che avanza a lunghi passi, ma di recente mi è tornata in mente, come in lampo, la prima partita del calcio importante, quello ad alto livello, che ho visto in vita mia.
Trieste, 25 maggio 1968, pomeriggio caldo, come d’altronde per altri versi tutta quell’annata: da febbraio si susseguono le occupazioni delle facoltà dell’università, prima tra tutte quella di Lettere, in febbraio, ben in anticipo sullo storico Maggio Francese.
Si aprono le celebrazioni per i 50 anni di dominio italiano sulla città, proprio con un evento sportivo.
Il teatro è lo stadio Giuseppe Grezar, dove la Triestina aveva mostrato vent’anni prima il proprio meglio, allenata dal mio concittadino Nereo Rocco, arrivando seconda in serie A dietro al Grande Torino; in scena va l’amichevole di lusso Italia-Inghilterra Under 23, mio padre mi porta a vedere la partita in tribuna; vicino, nella parte riservata alla stampa, c’è Vittorio Pozzo.
Un altro mio concittadino, Ferruccio Valcareggi, ha selezionato e guida gli azzurrini; nella formazione ci sono i due attaccanti che avrebbero fatto uscire la Nazionale dal suo periodo buio che stava durando dall’inizio degli anni ’50; due settimane dopo, a Roma, sarebbero stati proprio loro gli artefici della vittoria del campionato d’Europa.
In campo, tra gli altri, Anastasi, Riva, Merlo, Roberto Vieri (padre di Christian), Ferrante e Gori.
Il risultato sarà un bel pareggio per 1 a 1, con le reti di Kendall nel primo tempo e di Gori nel secondo; un tempo per parte, per la squadra inglese l’agonismo e per quella azzurra la tecnica. Oltre Manica, ancora convinti di essere i maestri del calcio, daranno la colpa al caldo…
Nelle foto
Sopra: Anastasi e il portiere inglese Springett a contrasto in elevazione;
Sotto: il programma originale della partita