Volta la carta

L’IMPORTANZA DELLE REGOLE, PRIMA ANCHE DEL BUON SENSO

Regolamento

Più di 25 anni di esperienza non mi sono stati sufficienti a non incorrere in una squalifica di un mese - che tradotto vuol dire 5 partite - da parte del Giudice Sportivo della Delegazione di Brescia.

Non è successo per dolo o per ignoranza, ma solo per inopportuna leggerezza e senza alcuno scopo di acquisire un vantaggio nei confronti dell’avversario.

Principi sportivi rispettati, dunque?

Qualunque risposta sarebbe del tutto inutile: esistono delle regole, che un dirigente conosce, o dovrebbe conoscere, e che si impegna a rispettare all’atto del tesseramento per la Federazione.

Solo per chiarezza, i fatti: sono Dirigente in una partita di Coppa Brescia, Categoria Under 14, la squadra dell’Asola ha già perso la prima gara del girone triangolare.

Passa il turno la prima di ogni girone e la migliore seconda; non prendiamo nemmeno in considerazione l’ipotesi di poter risultare la migliore seconda con l’ultima gara con quella corazzata bresciana che è la Voluntas Montichiari, già in partenza siamo inferiori anagraficamente e fisicamente e affrontiamo molto serenamente l’incontro, con impegno da parte dei ragazzi che, nonostante il risultato, disputano una buona prova.

Effettuati i sette cambi permessi dal regolamento, rimane ancora un portiere in panchina, manca una manciata di minuti al fischio finale e l’arbitro ha già proposto di non effettuare il dovuto recupero, visti l’esito finale ormai scontato e il freddo intenso della serata.

Concordiamo naturalmente con il buon senso della proposta e decidiamo di regalare qualche minuto di gioco anche all’ultimo ragazzo che ancora non era stato schierato in campo.

Si tratta dell’ottavo cambio, non previsto dal regolamento; vado ad avvisare il dirigente dell’altra squadra, anticipandogli la nostra scelta e spiegandogliene i motivi e trovo una parola di sincera, comprensiva sportività.
Al momento del cambio l’arbitro amichevolmente ci fa notare quella che gli sembra una distrazione, ma spieghiamo di aver già anche avvisato la panchina avversaria e procediamo con la sostituzione.

Il risultato non cambia, perdiamo 8 a 2 e il ragazzo va a fare la doccia contento per aver avuto i suoi minuti in campo.
Certo di non potermi trovare davanti ad un reclamo da parte della Voluntas, un po’ per il clima disteso nel quale tutto si è svolto, un po’ perché una bella partita e un tale risultato già conseguito non lo indicherebbero proprio, consultando il comunicato della Delegazione Provinciale di Brescia, mi ritrovo però una squalifica a tempo per un mese e con una multa alla società.

L’ultima cosa che mi passa per la testa di fare è cercare giustificazioni: conosco le regole, accetto le decisioni arbitrali e mi rammarico per la mia leggerezza che, se si può immaginare in un principiante, diventa uno scivolone senile alla mia età e con la mia esperienza.

Non succederà più, anche se non diventerò per questo un contabile della panchina, In ogni caso tutto contribuisce alla formazione, anche le squalifiche.

Spero che questa, oltre a servire a me, possa entrare nel bagaglio della casistica dei mie colleghi asolani più giovani.
Prima di tutto il rispetto delle regole, salvaguardato quello, si procede con il buon senso. 

 


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