Volta la carta

A.C. ASOLA NELLA BOLLA

 Palloni1

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Non abbiamo recluso i nostri ragazzi a Disneyland, come accaduto in NBA, ma abbiamo portato a casa il risultato.

Dalla ripresa degli allenamenti gli impianti della società si sono ripopolati e in queste giornate di ancora timida primavera è una meraviglia rivedere le tute rosse e le magliette candide disseminate sul verde dei campi di gioco.
In fin dei conti non stiamo facendo altro che rispettare le regole generali e il protocollo adottato dalla Lega Nazionale Dilettanti con scrupolo e responsabilità, per offrire niente più di quello che in altri momenti sarebbe stato il minimo sindacale per una società sportiva.
Ciò nonostante, a tutti noi sembra un’esperienza nuova, speciale: l’aria che si respira non è la stessa, non sono le stesse le voci e le risate dei ragazzi ed è nuova anche la luce che vediamo nei loro occhi.

Mentre dalle società del territorio circostante giungono notizie di rinunce a riprendere l’attività e grandi difficoltà nel tentativo di richiamare allenatori e dirigenti, lasciando i tesserati privi di un’adeguata organizzazione, le temporanee defezioni che abbiamo riscontrato in casa nostra, dai Piccoli Amici fino agli Juniores, si possono contare sulle dita di una mano e l’autodisciplina dei ragazzi, il loro impegno e la loro attenzione sono esemplari; dai saluti e dagli scambi di qualche battuta trapelano la gioia di esserci ancora e forse anche un pizzico di gratitudine nei nostri confronti, per esserci fatti trovare pronti nel momento della ripresa: non possiamo sapere come e fino a quando le regole ci permetteranno di continuare, ma è certo che non ci siamo ritrovati di nuovo insieme per caso.

Nei mesi scorsi siamo stati messi tutti a dura prova, ci è pesato tanto, ma ne stiamo venendo fuori; qui e là emergevano situazioni eticamente riprovevoli di società che tentavano di rimanere in piedi con iniziative più adatte alla clandestinità o con stucchevoli esercitazioni, somministrate in rete, come una medicina.
Noi avevamo scelto di fermarci sui campi, ma di continuare a lavorare per la società, il nostro distanziamento è stato solo fisico e ora ci ritroviamo più vitali che mai.

Verranno i momenti nei quali conteranno ancora i punti, gli spareggi e le finali; adesso c’è il piacere di stare di nuovo insieme, guardarci negli occhi e sorriderci.

Questa è la “bolla dell’A.C. Asola”, che poco o nulla ha a che fare con mascherine, distanziamento e restrizioni varie; gli unici colori che sono sempre stati in vigore sono quelli sociali, il bianco e il rosso, e la nostra bolla l’abbiamo costruita nel corso degli anni, per creare un ambiente prezioso, che possa incontrare la fiducia e il favore delle famiglie, in grado di accogliere i nostri ragazzi in qualsiasi momento: una bolla dove trovare gioia e soddisfazione, assieme al nostro affetto e alla nostra solidarietà.

Ben tornati a casa, ragazzi!


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