Come promesso, qualche considerazione sul Corso per Dirigenti cha ci ha recentemente offerto la Cremonese.
Anche se le occasioni sono rare, non è la prima volta che partecipiamo a corsi di formazione per Dirigenti Sportivi, non per iniziativa personale, ma come collaboratori dell’A.C. Asola.
Siamo proprio per questo nella posizione di poter fare dei confronti, valutare e, trattandosi della nostra materia, formulare anche un giudizio pertinente.
Avevamo provato un po’ di anni fa, su invito del Brescia.
Tanta pazienza da parte nostra, in attesa di qualcosa che potesse assomigliare a una formazione per dirigenti, promessa dapprima e sollecitata più volte dopo, ma niente, oltre allo sforzo di reclutare dei tecnici da impiegare, magari togliendoli alle rispettive società di appartenenza, dietro al “progetto” non c’era altro e conoscere i dirigenti bresciani dell’epoca è stata una gran delusione: amici o amici degli amici, privi di competenza e temporaneamente parcheggiati lì.
L’unica condivisione di professionalità sarebbe potuta essere quella dell’Asola a loro beneficio e nel frattempo, con tanto coraggio, era stato anche richiesto il pagamento di una tariffa per niente simbolica. Peccato aver partecipato.
Poi era venuto il momento del Chievo.
Stefano Bianchetti aveva organizzato una serie di serate che costituivano il corso di formazione specifica per dirigenti che si chiamava “Fuori dal Campo”: i dirigenti della prima squadra del Chievo si erano dimostrati in grado di comunicare con i colleghi delle società dilettantistiche e di trattare la materia in modo da offrire un prodotto utile e fruibile nell’immediato, cosa non scontata nel dialogo tra professionisti e dilettanti; numero chiuso e tutto esaurito, naturalmente.
Nessun dubbio sulla qualità delle lezioni e sulla disponibilità dei relatori, ma i nei erano il considerevole costo di iscrizione, adeguato alla qualità, e la distanza da Asola, con orari che rendevano ogni serata molto impegnativa. Peccato non aver potuto continuare.
Adesso c’è la Cremonese.
Tra le società c’è un rapporto cementato da anni, del quale si sono già potuti avvantaggiare i tecnici del nostro settore giovanile, ma è la prima volta che le iniziative coinvolgono i dirigenti.
Per iniziare, quattro serate piuttosto dense di argomenti, con un centinaio di richieste di iscrizione: un bel successo.
Qualche mio collega ed io abbiamo chiesto ufficialmente a Giovanni Bonavita, Responsabile del Settore Giovanile, e a Guerrino Ghio, Coordinatore Organizzativo, se ci sarebbe stata la possibilità, dopo questo corso accelerato, di proseguire con una formula del tipo “formazione continua” con incontri a distanza e quando possibile, anche in presenza: delle monografie per approfondire ogni singolo argomento (e per i dirigenti ce ne sarebbero davvero tanti…), segnalando le fonti, commentando i regolamenti, analizzando casi pratici e intavolando le esperienze di ciascuno, in modo da non limitare il rapporto solo a relatore-corsisti, ma facendone occasioni per uno scambio del vissuto tra colleghi.
Sono a questo punto in previsione nuove iniziative con le possibilità di nuove iscrizioni: la formula della teleconferenza o la breve distanza tra Asola e Cremona e la partecipazione gratuita ci aiutano in ogni caso; non lasciamoci sfuggire l’opportunità.
Ho interpretato come una promessa la risposta possibilista della Cremonese; spero di non essermi sbagliato. Peccato non avere iniziato prima.