AIAC BRESCIA Emeroteca - Sezione Dirigenti - PAOLO BALBI - Addetto Stampa A.C. Asola
Sarebbe tempo di bilanci ma, visto ciò che ci ha riservato l’anno, forse non ha senso farne e non ci sarebbero comunque sufficienti dati da prendere in considerazione.
Inutile nascondere che lo stato nel quale versiamo è quello della riduzione.
Questa è la situazione stabilizzata dei nostri ragazzi, che rischiano di disamorarsi allo sport, a poco beneficio dello studio e tanto dei miseri surrogati di rapporti sociali e di un gruppo, il tutto a distanza.
I nostri allenatori, smarriti, si chiedono se al momento opportuno avranno il necessario entusiasmo per riprendere da dove eravamo rimasti e arrivare dove le regole permetteranno.
I dirigenti sono alle prese con problemi nuovi, di difficile soluzione, a volte impossibili da affrontare in questo momento e comunque con tanti interrogativi.
I genitori dei ragazzi vedono i figli adagiarsi in casa, senza gli stimoli e gli impegni che scandivano la settimana e le giornate, senza l’indispensabile condivisione di obiettivi e percorsi, senza la possibilità di misurarsi reciprocamente, correre, cadere e rialzarsi.
Le nostre società sportive sono come in un letargo forzato; nessuno di noi era preparato a fatti simili e mai a nostra memoria le attività sono state fermate così a lungo e senza qualche certezza: dove ci si accontentava di subordinare tutto all’erba, al cuoio, ai coni e ai cinesini e – si spera sempre – alla tecnica, tutto è sospeso e non tutte le società avranno la capacità di riprendere, quasi come riaprendo la porta di una casa a lungo disabitata, nella speranza di ritrovarvi ogni cosa come era stata lasciata, solo coperta da una coltre di polvere.
L’esistenza stessa di alcune nostre società non è scontata.
Per la responsabilità che è dovuta nei confronti dei giocatori e delle loro famiglie, ma anche per rispetto verso il nome della società, le regole non si possono infrangere e per questo non possiamo non avere altro da offrire che gli allenamenti in presenza e le gare, ormai da tempo vietate; credo poi che sulle attività tecniche che viaggiano in rete si possa stendere un velo pietoso, nulla di più noioso e inutile per coinvolgere un ragazzo!
Certamente non saranno le vicende dei professionisti del nostro gioco a smuovere i ragazzi dal torpore dei telefonini “intelligenti” e quindi sta a noi offrire qualcosa di più e qualcosa di diverso.
Ad Asola ci stiamo impegnando a farlo da parecchi anni tramite il nostro sito web www.asolacalcio.it con rubriche che possano indurre l’amore per la lettura di libri di argomento sportivo, come www.asolacalcio.it/tango-samba-e-beat-pagine-scelte.html, che non devono essere necessariamente di calcio – sarebbe riduttivo – e che siano tese a educare, divulgando i principi di etica, senza trascurare gli approfondimenti e l’informazione, come in www.asolacalcio.it/volta-la-carta.html.
Il materiale pubblicato è frutto del nostro impegno interno, ma anche dei preziosi collaboratori esterni, che hanno accolto con entusiasmo le nostre proposte: il numero attuale, ma in costante crescita, di circa duecentomila visualizzazioni annue in tutta Italia, ci premia con la conferma di aver operato la giusta scelta.
Proprio in questo momento, durante il quale i campi e il pallone ci sono preclusi, sarebbe il caso di avvicinarci, dimostrando sensibilità e professionalità, a quanti hanno a cuore le sorti della società e la passione sportiva dei nostri ragazzi.
Siamo dilettanti e deve essere nella nostra natura essere capaci di costruire qualcosa di buono e di utile a costo zero: oltre alle esercitazioni e a dirigenti/diligenti, compilatori di distinte, dobbiamo offrire ben altro e gli unici strumenti necessari sono passione, buona volontà e idee; senza queste appariremmo sempre fuori ruolo nell’amministrare una società sportiva.
A giocatori, loro famiglie, dirigenti, allenatori e arbitri vadano i miei auguri personali di Buone Feste, oltre a quelli dell’A.C. Asola, nella speranza di vedere tante nuove belle offerte da parte di ciascuna società!