Tango, Samba e Beat: pagine scelte

IL PALLONE RACCONTA di Stefano Bedeschi

Come poche volte mi capita, la scelta di “Il Pallone Racconta” era già chiara prima di leggere il titolo e l’autore, prima di sfogliarlo e prima di intuirne il contenuto: la copertina mi aveva già conquistato.

Il pallone raccontaHo avuto recentemente modo di scambiare qualche impressione con Stefano Bedeschi, scrittore che ho conosciuto solo dopo la lettura di questo libro: mi sono stupito di non aver mai avuto notizia di un autore così prolifico, se non dopo la pubblicazione di almeno una quindicina di suoi libri sull’argomento calcio ma, si sa, per la notorietà di un autore, più che la qualità delle opere, conta il nome della casa editrice.

Con “Il Pallone Racconta” Stefano Bedeschi spazia nella storia e nella geografia del calcio professionistico recente, ammalato, e di quello genuino, dei tempi nei quali anche nello stesso ambito professionistico il campo contava più degli studi legali o dei corridoi di tribunali e banche: due pianeti lontani anni luce.

I capitoli scorrono veloci, senza darci tregua e la lettura sostiene il loro ritmo, senza esitazioni; il Grande Torino e la Grande Inter, la squadra operaia della Juventus della seconda metà degli anni ’60 e quelle successive dei campioni - tanti campioni - la nazionale e i mondiali, la nazionale e gli europei, anime sudamericane e misteri del mercato e non a caso il sottotitolo recita: misteri, gioie e dolori del gioco più bello del mondo; a corredo dei testi c’è una pregevole documentazione fotografica, con immagini scelte, per nulla scontate.

La narrazione è un amalgama di passione e lavoro di ricerca, mentre l’ordine delle idee e degli argomenti evidenzia conoscenza e professionalità.

Pur con un sorriso, ma confesso di aver trovato le storie bianconere a farla da padrone, ma le simpatie dell’autore sono trasparenti e il lettore è preparato.

In questa rubrica Stefano Bedeschi sarà certamente ospite in occasione di altri appuntamenti.

Benché ci siano pagine di Samba e di Tango, proprio in virtù del suo ritmo, inserirei il libro nello scaffale Beat.

“Pozzo parla correntemente nove lingue e si accontenta, con encomiabile signorilità, di un ingaggio non molto elevato, comprendente solamente il rimborso delle spese. Per le esigenze del suo austero tenore di vita, gli è sufficiente lo stipendio di giornalista, professione mai abbandonata e avente sempre la caratteristica di una scrittura acuta e piacevole.”

 

“Armando Picchi era l’esempio, uno dei pochi nella storia del calcio, del campione che conosce e difende con coerenza i grandi valori che nutrono le società civili: il rispetto degli altri, il coraggio delle proprie scelte, lo spirito d’indipendenza, la serietà professionale, la solidarietà, l’amicizia, il senso profondo delle proprie radici.”


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