Questo libro è arrivato sul mio scaffale attraverso un intreccio di coincidenze, anzi, me ne erano arrivate addirittura due copie: qualcuno me ne aveva scritto, precisando che l’autore era un autentico spirito libero e quindi una copia subito ordinata in internet, mentre un’altra, con tanto di carta rossa, fiocco e dedica, ricevuta in dono proprio da chi me l’aveva segnalato.
La copia senza dedica, naturalmente l’ho regalata immediatamente: la cultura deve essere gratuita e disponibile a tutti.
L’autore: Francesco Savio, bresciano, lavora a Milano, dove non fa un lavoro qualunque, ma è lettore per le Librerie Feltrinelli - calcio e letteratura - la miscela che mi piace!
In questa raccolta di undici racconti rivivono le scene memorabili di altrettanti campionati del mondo di calcio, dal 1974 al 2014, secondo una formula collaudata e che ritroviamo qui ben utilizzata, allo scopo di dare un taglio personale e familiare a ciascuna manifestazione: Tango, Samba e Beat con arrangiamenti italiani.
“…Che dodici persone avessero perso la vita nei cantieri di costruzione e ricostruzione per il Mondiali di Italia ’90 mi aveva fatto pensare, a sedici anni, all’impossibilità per le famiglie dei defunti di seguire con entusiasmo la manifestazione, nel presente, e anche nel futuro…”
Mi piacerebbe che ora, compiuto l’escursus a ritroso nel tempo dal 2014 al 1974, l’autore provasse a proiettarsi invece nel futuro, fino al 2022, per scrivere delle famiglie di quelle migliaia di lavoratori sacrificati nei cantieri in Qatar, anche se per l’occasione non avrebbero comunque fatto parte del popolo delle parabole o del digitale.
Io rimango dell’avviso che chiedere alla FIGC di non partecipare a quel torneo, per come è stato assegnato e per le condizioni nelle quali sono tutt'ora segregati i lavoratori in Qatar, dopo essere stati reclutati con ogni inganno, sarebbe poco più che un atto dovuto ma, si sa, l’unico gioco più praticato del calcio in Italia è quello della testa sotto la sabbia.
A.C. Asola A.S.D.