Piccoli Amici Primavera - 01 – A.C. ASOLA-SPORTING CLUB GOITO

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CAMPIONATO PICCOLI AMICI PRIMAVERA - Giornata

Asola, 6 marzo 2016

A.C. ASOLA – SPORTING CLUB GOITO 11-1 (2-0) (4-0) (5-1)

Marcatori: tempo Malcisi, Zaltieri; tempo Pinelli (2), Bouyra (2); tempo Malcisi (2), Lamagni (2), De Munari, Russo.

A.C. ASOLA tempo: Gabella, Lamagni, Malcisi, Ongarini, Restieri, Zaltieri

A.C. ASOLA tempo: Tonini, Benetti, Bouyra, De Munari, Mitrofan, Pinelli

A.C. ASOLA tempo: tutti i giocatori, in avvicendamenti liberi

Istruttore: Pasquale Restieri

SPORTING CLUB GOITO: Chakarnah, Elfinger, Fisichella, Pezzani, Russo, Simeoni

Istruttore: Marta Fantoni

Ad Asola festa del goal nella fase primaverile della categoria Piccoli Amici: i 12 di mister Pasquale Restieri alla loro prima uscita hanno divertito il pubblico con una bella prestazione.
Nel gruppo, pure con qualche assenza, si sono messi oggi in evidenza alcuni elementi, mentre, cercando il pelo nell’uovo, altri appaiono ancora acerbi per la categoria, ammesso che si possa considerare il concetto di “acerbo” per un bambino di otto anni.

Avranno comunque tutto il tempo e le occasioni per maturare nel corso della stagione.

Tutti meritano i complimenti per impegno, correttezza, conoscenza del regolamento e capacità di far parte di un gruppo (bravo mister!), ma in particolare questa mattina si sono distinti il portiere Gabella, sempre attento, in posizione ed efficace, Malcisi, per la tecnica e l’eleganza e anche capocannoniere della partita, Ongarini, che offre tutte le premesse per diventare un buon difensore centrale, e Zaltieri, che esprime sempre meglio le sue doti naturali di grinta, mobilità e visione di gioco.

Nello Sporting Club Goito è da sottolineare la bella prestazione del portiere Chakarnah che, messo a lungo sotto pressione dalle conclusioni dei padroni di casa, ha mostrato interventi decisivi con buona tecnica.

Festa nella festa è stata la rete di Russo, che ha messo la firma per la propria squadra proprio allo scadere e, regalando un momento di sincera gioia ai compagni di squadra e ai tifosi, ha ricordato a chi ne avesse avuto bisogno, che il risultato non deve fare paura e proprio per questo motivo non necessita di censure.
Abbiamo giocato tutti con lo stesso regolamento, nel rispetto di compagni e avversari, lo scopo di ogni gioco è vincere la partita e le modalità dovrebbero essere universalmente conosciute, accettate e condivise: vince la squadra che segna almeno una rete più dell’altra.
E’ scontato che una squadra vinca o perda giocando bene o male, ma comunque sempre al meglio delle proprie possibilità: Monsieur de La Palice commenterebbe “E’ meglio vincere, giocando bene, che perdere, giocando male”, ma di de La Palice e dei suoi seguaci ci interesserebbe poco.

La censura del risultato, una patologica interpretazione del politicamente corretto, è fuori luogo e diseducativa: chiedete ai bambini che giocano in tutta libertà, senza arbitro e senza pubblico, se dimenticano i punteggi di tutte le partite improvvisate durante una stagione, quando addirittura non se ne tengano diligentemente conto...

Uno degli scopi delle società dovrebbe essere l'acquisizione della maturità – non dei bambini, quelli paradossalmente l’hanno innata – ma di dirigenti, istruttori e addetti vari, di accettare il risultato del gioco, riconoscere la superiorità dell’avversario e riuscire a trarre soddisfazione dall’aver giocato al meglio: questa è forza, la censura è debolezza.

Bella l’immagine dei bambini che a conclusione della gara si salutano, si consolano, si complimentano, si danno sportivamente l’appuntamento alla prossima occasione e compongono un bel gruppo misto.


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