Juniores Asola: troppi errori e clima da recuperare.

ROVERBELLESE - ASOLA 3-1 (1-0)
Marcatori: 21' Malini, 55' Qemhi (rig.), 89' Campanelli

ROVERBELLESE: Magalini, Bellastrada, Malini (dal 71' Petrocelli), Belligoli, Sgrenzaroli (dal 72' Gaburro), Brusini, Bonesi D., Masenelli, Taietti (dal 60' Vernizzi), Elalami(dal 89' Bonesi M.), Campanelli
A disposizione: Martinelli, Piacenza, De Maio
Allenatore Ambrosi

ASOLA
: Grazioli, Pasini, Ghidesi (dal 84' Ben Akari), Chiari, Casnici (dal 45' Peli), Compaore (dal 60' Gatti), Scaglioni, Piacentini, Qemhi, Ben Daoula, Kercuku (dal 55' Fezzardi)
A dsiposizione: Muharemi, Ramponi
Allenatori Bonisoli e Savani

Ammoniti: Masenelli, Campanelli, Chiari, Compaore

ROVERBELLA. Una partita mediocre tra due squadre mediocri: ha vinto chi ha sbagliato meno.
Fino all'anno scorso sarebbe stata una gara ricca di tensione per agonismo e importanza della posta in palio, tra due squadre solite lottare almeno per un posto nei play-off, ma niente di tutto ciò si è visto in campo.
Nonostante il punteggio finale c'è stato un sostanziale equilibrio: l'Asola ha avuto maggior possesso palla, supremazia territoriale e ha fatto vedere qualche spunto in più nella prima parte di entrambi i tempi, mancando però nell'ultimo tocco, mentre la Roverbellese è prevalsa nei finali, sfruttando le rare occasioni create.
Il primo vantaggio dei padroni di casa arriva a metà del primo tempo, frutto di un corner con uscita a vuoto del portiere biancorosso, con successiva mischia e pallone che finisce in rete.
Fino al riposo nulla da segnalare.
Nella ripresa l'Asola sembra entrare in campo con un po' di determinazione, in seguito a fallo su Ben Daoula l'arbitro assegna il calcio di rigore, che Qemhi trasforma per il pareggio, ma la reazione dura poco e a 10 minuti dalla fine la difesa viene infilata con un'azione che porta ben tre attaccanti, in sospetta posizione di fuori gioco, a tu per tu con il portiere: il goal è solo un atto dovuto.
A tempo quasi scaduto la Roverbellese incrementa il vantaggio in un'azione che molto generosamente si può definire ai limiti della regolarità: ancora mischia nell'area piccola con l'incolpevole portiere trattenuto e spinto da un paio di avversari.
Le due reti fortunose non sono sufficienti a legittimare la vittoria della Roverbellese, ma neanche a fungere da alibi per la sconfitta dell'Asola.
E' stata la tipica partita dove entrambe le squadre avrebbero meritato di perdere!
Dopo le prime cinque partite ufficiali la squadra aveva mostrato un miglioramento, lento ma progressivo e si attendeva da questa gara la conferma di segnali positivi che non sono arrivati: stanno pesando i lunghi infortuni di giocatori importanti e stanno anche pesando le assenze, sempre per infortunio, di elementi della prima squadra, che hanno impedito a mister Franzini il programmato dirottamento settimanale di quote giovani verso la juniores, ma fondamentalmente la rosa non è frutto nè di programmazione, nè di investimenti in un settore giovanile che dovrebbe essere all'altezza di fare da serbatoio se non ad una prima squadra in promozione, almeno in prima categoria, limitando allo stretto indispensabile il pesante onere di reclutare anno per anno giocatori provenienti da altre società.
Le difficoltà di questa squadra le avevamo previste già un paio d'anni fa e solo i miracoli di mister Bonisoli hanno permesso di gareggiare fino all'ultima partita per il titolo nello scorso campionato.
A questo punto sono d'obbligo gli auguri: buon lavoro ai nostri tecnici e in bocca al lupo ai nostri ragazzi, che vanno comunque lodati per impegno, serietà e disciplina, e che hanno il diritto di essere messi nelle migliori condizioni possibili per continuare ad allenarsi e giocare in un clima, se non protettivo, almeno favorevole.
Cose grandi e piccole, solo in apparenza scontate, delle quali si è di recente ampiamente parlato, ma per superficialità o comodità non sono state sempre gestite al meglio, come la massima fruibilità di impianti e servizi, o senza scendere nei particolari la piena disponibilità di materiali e risorse umane potrebbero, insieme ad atteggiamenti più positivi da parte di tutti i collaboratori, contribuire a riconoscere la stessa dignità, dovuta ad ogni categoria.

Ciao.

Paolo


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