GIOVANISSIMI UNDER 14: UN PIENO DI EMOZIONI

Camp staff

Terminati i campionati, le coppe e i tornei, la pausa estiva porta ad avere la serenità sufficiente per valutare una stagione.

Io mi sono ritrovato, per scelta, ad essere dirigente dei giovanissimi; proprio la categoria con la quale avevo iniziato nell’A.C. Asola, ormai un po’ di tempo fa, con la fortissima squadra composta dai ragazzi degli anni 1990 e 1991.

Naturalmente all’inizio sono stato portato a rifarmi all’esperienza di quella squadra e ad attendermi situazioni di quell’annata, ma mi sono ricreduto ben presto: diverso il campionato, diverso il gruppo e diverso il clima nel quale abbiamo lavorato.

Quest’anno conoscevo l’allenatore, che è stato determinante per la mia scelta, e del gruppo sapevo poco, tranne il fatto che fosse composto da ragazzi educati, cosa della quale ho avuto la conferma dall’inizio alla fine della stagione: una partenza a fari spenti, senza la pressione del campionato, alla quale in tutta sincerità ho cominciato a credere solo in corsa, prendendo appena come battute all’insegna della leggerezza i riferimenti ai quali occasionalmente si lasciava andare l’allenatore.

Un’ottima prima parte di stagione, nella quale il gruppo si è amalgamato e sono stati delineati i ruoli, valorizzando le caratteristiche dei singoli, ha fatto da preludio alla seconda parte, che che giudico cosa rara da vedere: 15 giornate e 15 vittorie!

Forse avevano fatto una cosa simile solo gli esordienti del 1994 con Giuseppe Morbio, ma era un altro campionato, non c’erano gli arbitri, non c’era una classifica e non c’erano risultati ufficiali.

Non tragga in inganno il punteggio pieno, non c’è stata la squadra che crea il vuoto sotto di sé, la classifica non è stata una gelatina di frutta, con l’avversario più vicino fuori dai giochi per l’ultimo mese di gare, ma anzi, rimanendo in tema di dolciumi, ogni settimana la caramella era una di quelle frizzanti al limone: dolce e aspra, dura da frantumare o lunga da far sciogliere, con una sorprendente effervescenza da domare di volta in volta.

La squadra è stata una macchina perfetta, nella quale ogni componente ha dimostrato affidabilità, sia quelli sempre presenti, sia quelli ancora in corso di maturazione, che hanno rappresentato una delle carte vincenti ogni volta che sono stati chiamati in causa.

La riuscita di questo risultato bisogna cercarla relativamente lontano nel tempo e diamo merito a Pasquale Restieri, Paolo Magri e Andrea Ghisleri, che hanno allenato questo gruppo prima dell’ultima stagione; poi sono stati Mauro Balduchelli, Michele Valsecchi e Tommaso Romagnoli che hanno fatto tesoro del lavoro precedente, regalando alla società grandi soddisfazioni, mentre Andrea Merlo si è dimostrato dirigente all’altezza di coordinare fino in fondo giocatori e tecnici, nonostante il suo esordio nelle categorie agonistiche.

Con queste premesse io ho potuto dare ben poco e in realtà poco serviva, stando sempre attento a ridurre al minimo i miei interventi in un gruppo che aveva solo bisogno di acquistare fiducia, crescere e consolidarsi.

Abbiamo portato a casa tutti i risultati: Campionato e Christmas Cup, confermandoci in entrambe un gradino sopra il Pegognaga, onorevole avversario, venendo eliminati dalla Coppa Brescia solo dalla corazzata Voluntas, alla fine vincitrice del trofeo,  ma soprattutto abbiamo visto crescere e migliorare, anche al di là delle aspettative, ciascun giocatore della rosa.

Un pensiero speciale ai genitori dei ragazzi che ho conosciuto con piacere e che mi hanno accolto con calore in occasione delle gare alle quali ho assistito in mezzo a loro in tribuna: dopo più di 10 anni a seguire la categoria juniores, con la componente genitori spesso assente, la presenza costante di tifosi speciali, mi mancava.

Grazie a tutti per questa bella, indimenticabile annata e grazie al Presidente Tozzo per avermi lasciato facoltà di scelta.


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