Europeo 2024 visto da Francesco Ratti

LA PRIMA VOLTA DELLA GEORGIA

gEORGIA

Il 6 luglio del 1936, presso la Piazza Rossa di Mosca, va in scena un’esibizione calcistica tra due compagini locali, sotto l’occhio incuriosito di Iosif Stalin. Per l’occasione viene predisposto un gigantesco tappeto sintetico e lo spettacolo cattura l’attenzione del Presidente Sovietico, il quale notoriamente non è un amante di questo sport. Nonostante il primo embrione calcistico risalga all’epoca zarista, è questo il giorno in cui nasce il calcio sovietico.
È l’inizio di una storia di talenti, disciplina, successi ma anche rimpianti.
Se il Baffone tollera a malapena il gioco, stessa cosa non si può dire per un altro celebre georgiano, il suo braccio destro Lavrentij Berija. Prima della scalata che lo porterà all’NKVD, Berija milita per un breve periodo nella Dinamo Tbilisi, per poi abbandonare il terreno di gioco e dedicarsi alle attività extra-campo. Col tempo la Dinamo diventa un pilastro del calcio est-europeo e non solo della Repubblica Socialista Georgiana, arrivando a conquistare la Coppa delle Coppe nel 1981.
Il periodo tra il 1976 e il 1982 è quello dell’epopea del calcio georgiano, che annovera giocatori del calibro di Shengelija, ottimo realizzatore, Daraselia, che nel calcio moderno verrebbe definito come un centrocampista box to box, Chivadze, centrale difensivo con evidenti doti di leadership e, soprattutto, Davit Kipiani, trequartista dalle movenze simili a quelle di Cruyff.
La Repubblica di Georgia nasce ufficialmente nell’aprile 1991, al termine del processo di dissoluzione dell’Unione Sovietica.
A segnare la politica nei primi anni dell’indipendenza è la figura di Eduard Shevardnadze, ex funzionario del PCUS ed ex ministro di Gorbaciov, segnalatosi come uno dei principali riformatori all’interno del partito. Contestualmente nasce la Nazionale di Calcio della Georgia, che raggiunge il suo massimo splendore nel 1998, pur senza ottenere risultati di rilievo.
È la squadra di un giovane Kaladze, dei gemelli Arveladze, di Kinkladze e Ketsbaia poi transitati in Premier League, una nazionale completa che purtroppo ha dovuto confrontarsi con un panorama europeo di ben altro spessore rispetto a quello attuale.
L’avvento di Saakashvili coincide con il declino del calcio georgiano, che salvo qualche sporadico exploit si consolida nei bassifondi del movimento calcistico europeo. La recente rinascita porta invece la firma della Generazione Z: Mamardashvili, portiere del Valencia, Davitashvili, trequartista del Bordeaux, Chakvetadze, ala del Watford, Mikautadze, centravanti del Metz e Kvaratskhelia, esterno attualmente al Napoli. Tutti, escluso Mikautadze, con un passato nelle giovanili della Dinamo Tbilisi.
Questo europeo sarà un’occasione per mettere le radici nelle manifestazioni che contano?
Difficile dirlo.
Dopotutto la qualificazione a Euro 2024 è avvenuta quasi per caso, gli ex sovietici sono passati per la “lotteria” della Nations League dopo essere giunti al penultimo posto del proprio girone di qualificazione, dove hanno preso 7 goal da una Spagna non proprio irresistibile. L’aspettativa di passare il primo turno dell’europeo è ridotta all’osso, ma dal nostro sito trasuda romanticismo e il nostro innamoramento per le storiche scuole calcistiche rimane immutato, pertanto conserviamo la giusta aspettativa.


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