Volta la carta

SIGNOR PRESIDENTE ?

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Il mio tesserino di dirigente è rilasciato dalla LND, Lega Nazionale Dilettanti, che fa parte della FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, che a sua volta fa parte della FIFA, Fédération Internationale de Football Association: scatole cinesi delle quali i rispettivi presidenti sono Felice Belloli (dimissionario), Carlo Tavecchio e Joseph Blatter. 

 Tanto per inquadrare i personaggi:

Felice Belloli: chi era presente ad un’assemblea della LND, come da verbale, riferisce che si sarebbe espresso con le seguenti parole "Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche.."; intendeva dire le giocatrici di calcio.
Lesbiche non sarebbe neppure un’ingiuria, ma non credo che la pensi così anche lui.
Carlo Tavecchio: è quello dei mangiabanane, genericamente chiamati Opti Poba, che dall’albero da frutta passano alla nostra serie A; da presidente ha approvato l’ingente acquisto di suoi libri (ventimila copie solo in un ordine) da parte della federazione stessa, tanto per limitarci alle ultime vicende.
Joseph Blatter: qualsiasi presentazione sarebbe insufficiente, è presidente dal 1998, sono di questi giorni le indagini da parte della procura di New York che lo riguardano e gli arresti di numerosi funzionari FIFA, vice presidente compreso, con ipotesi di corruzione e ricettazione nelle vicende che hanno portato all’assegnazione dei mondiali al Qatar. E’ al momento candidato favorito nelle elezioni che avranno luogo domani, salvo rinvii o ripensamenti.

Su un gradino intermedio tra FIGC e LND troviamo la Lega Pro, ex serie C.
E il suo presidente?

Mario Macalli: appena deferito dalla Procura della FIGC, della quale è vice presidente, per "essere venuto meno ai suoi doveri di imparzialità", e inibito per sei mesi; la decadenza dalla carica si applica solo per inibizioni superiori al semestre.

Sono molto combattuto nella scelta del peggio: i quattro presidenti o chi li ha votati?
E chi li ha votati, l’ha fatto per interesse personale, per ottusità o per ignoranza?
Ho tutta l’intenzione di continuare a svolgere l’attività di dirigente per la mia società e intendo farlo con tutti i crismi in seno alla LND e alla FIGC, ma credo di potermi permettere di esprimere il mio rabbioso sdegno verso persone e fatti senza correre rischi: in fin dei conti sto sottolineando notizie di pubblico dominio e si tratta di leghe e federazioni, non di gruppetti privati, dove i padri-padroni decidono ed eseguono sull’onda dell’umore.
Le critiche più utili sono sempre quelle che arrivano dall’interno, le mie sono dettate dalla passione, dall’esigenza e dalla speranza che la mia società sia affiliata prima o poi ad una lega o ad una federazione sane, con vertici eletti per moralità, competenza e caratteristiche atte a rappresentare; ho la netta sensazione che chiunque condivida questi concetti, ma si guardi bene dall’esprimersi pubblicamente, faccia il male del calcio, si renda complice e non riconosca a se stesso neppure il diritto e la capacità di manifestare un’opinione.


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