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QUESTIONI DI PRIORITÀ

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AIAC BRESCIA  Emeroteca  -  Sezione Dirigenti - PAOLO BALBI  -  Addetto Stampa A.C. Asola

 Sembrerebbe superfluo sottolineare che, al pari di quella appena trascorsa, anche quest’annata sportiva sarà particolare, nuova, d’emergenza, ma in questo momento manifestare un’opinione non può che portare a riflettere.

La Lega Nazionale Dilettanti in data 10 agosto ha pubblicato il Protocollo Ripartenza, 36 pagine di regole, limitazioni e prescrizioni, che a tratti dettagliano in misura maniacale alcuni aspetti, e a tratti sorvolano su situazioni comuni, tipiche dell’esercizio dilettantistico di uno sport: per lo più norme di buonsenso, oramai si spera assimilate nella quotidianità degli ultimi sei mesi.

Certamente, se qualcuno di noi avesse avuto dei dubbi in merito, il Protocollo Ripartenza ci prescrive il corretto utilizzo delle nostre vasche per idromassaggio, da tenere chiuse e possibilmente vuote – questo era un punto fondamentale.

Nulla ci dice a proposito del problema molto terra terra degli atleti lavoratori, per fortuna tanti, che si troveranno, senza alcun supporto, di fronte alla scelta tra assecondare una passione e l’adottare un comportamento opportunamente prudenziale, a salvaguardia del posto di lavoro

Nulla su servizi con modalità e prezzi agevolati per l’effettuazione di tamponi, che sarebbero utili all’intera collettività e rientrerebbero nei servizi, che forse, moralmente, a mio avviso spetterebbero alle società federate – per intenderci, quelle che, pur dilettanti, pagano alla Federazione decine di migliaia di Euro ogni anno per iscrivere le squadre ai campionati e tesserare i giocatori.

Nulla anche nei confronti dell’ipotesi di rinviare a data da destinarsi l’inizio dell’attività agonistica, magari creando più gironi per ogni campionato, mantenendo comunque inalterati i numeri che riguardano partite giocate, campi utilizzati e arbitri impegnati, ma riducendo sensibilmente la durata di ogni torneo, sì da dare più respiro alla valutazione dei rischi, che sono innegabilmente presenti, visto anche il previsto aumento dei casi di positività di questi giorni.

Invito tutti a mettere da parte posizione politica, le diverse statistiche, critiche, lodi, ricerche di colpevoli e trame di complotti, invito tutti a ricordare come siano state duramente colpite proprio le nostre zone, a ricordare la lunga funesta teoria di mezzi militari a Bergamo, a ricordare come persone care siano state strappate alle famiglie e alle amicizie: ciascuno di noi ha subito una perdita e questa è solo la semplice realtà.

Distanziamento, igiene personale, mascherina, rinuncia ai luoghi affollati: tutto già vissuto, ma tutto che rientra nella sfera dei comportamenti personali; quando si considerano quelli collettivi, il discorso cambia.

I giocatori di una rosa che si allenano, il tecnico, il suo assistente, il dirigente sono elementi che condividono una porzione della giornata con fiducia reciproca e responsabilmente devono proteggere se stessi, anche a beneficio del gruppo: questi sono doveri e diritti di ciascuno di noi.

Prudenza, fiducia e dialogo, sono gli strumenti che utilizzeremo ad Asola per riprendere, come e se lo riterremo opportuno: la prudenza del buon padre di famiglia, la fiducia nella dirigenza della società e il dialogo, sempre aperto, con chiunque abbia delle perplessità da esporre.


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