Volta la carta

AL C.F.T. INCONTRO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI E GENITORI

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E' di appena qualche ora fa l’incontro su ETICA E FAIR PLAY al Centro Federale Territoriale F.I.G.C. di Montichiari con rappresentanze delle società dilettantistiche delle province di Mantova, Cremona e Brescia: fa sempre molto piacere ed è utile per la formazione dei dirigenti una serata nella quale non si parli solo di “coni e cinesini” e nella quale gli effetti speciali applicati alle esercitazioni lascino il posto a concetti di più ampio respiro.

Per l’occasione la nostra Federazione, oltre a presentare quello che per il nostro calcio è da anni l’argomento più delicato, ha messo in campo dei relatori di prima scelta, le psicologhe dello sport del Centro dr.ssa Sara Varone e dr.ssa Cristina Demoro, e due esperti operatori del settore “da campo”, il campione mondiale di karate Angelo Scutari e l’arbitro Massimiliano Saccani.

Tutti concordi sul fatto che il calcio nazionale, visto tanto da fuori, quanto da dentro, manchi rispetto ad altri giochi di cultura ed etica, si avvertono comunque dei segni in controtendenza, dovuti ad iniziative come quella dei CFT e di qualche società.

Riconosciamo quindi il merito a chi prepara serate come questa, anche se immancabilmente, chi avrebbe più bisogno di partecipare, è assente.

Due i compiti più urgenti e anche più difficili secondo Saccani: lavorare sulla formazione dei genitori che vengono a bordo campo o in tribuna e su quella dei giovanissimi, relativamente ai gesti volontari vietati, ma frequenti nel tentativo di emulare i nababbi della nostra serie A.

E allora anche sui campetti vediamo furtivi falli di mano, simulazioni, comportamenti anti sportivi in zone di campo distanti dall’azione, o a gioco fermo, che a volte vengono giustificati da tecnici e dirigenti stessi delle nostre società.

Obiettivi primari delle società dovrebbero essere anche quelli di contribuire ad abbassare il livello di tensione in campo e fuori e di pretendere dai giocatori la stessa gestione emozionale che ci si aspetta dall’arbitro, spesso coetaneo dei ragazzini in campo, nostri figli o nostri nipoti.

Quanto agli eventuali comportamenti indesiderati da parte degli istruttori, fa parte del lavoro del dirigente raccogliere le lecite lagnanze dei genitori e provvedere a risolvere ogni problema.

Nel suo importante intervento Scutari suggerisce di anteporre l’analisi delle prestazioni personali e di squadra alle recriminazioni per l’operato dell’arbitro, o per il comportamento dei giocatori avversari: è un modo per trasformare in costruttiva la delusione per la mancata conquista di un risultato.

Nessuna bacchetta magica per cambiare il mondo del calcio, ma questa è la direzione giusta.

Auguriamo ogni successo ai CFT e ai loro programmi e collaboriamo con fiducia.


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