Tango, Samba e Beat: pagine scelte

SCHEMA LIBERO Autori vari

Categoria: Tango, Samba e Beat
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Schema libero

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Venti racconti di venti scrittori diversi, accomunati dalla grande passione per il calcio e assolutamente non addetti ai lavori: non vi troverete quindi le prime penne del quotidiano sportivo preferito, né i conduttori o gli opinionisti delle trasmissioni che vanno per la maggiore sulle varie emittenti televisive ma, dando uno sguardo anche distratto agli scaffali o alle vetrine di una libreria, avrete potuto facilmente incontrare i loro lavori; per l'appunto, Schema Libero.

Mi sembra doveroso citarli in rigoroso ordine alfabetico: Fernando Acitelli, Alessandro Baricco, Marco Bettini, Marco Bosonetto, Enzo Fileno Carabba, Cristiano Cavina, Andrea Cotti, Carlo D’Amicis, Alessandro Fabbri, Gian Luca Favetto, Carlo Grande, Davide Longo, Carlo Lucarelli, Michele Mari, Alessandro Perissinotto, Davide Pinardi, Enrico Remmert, Stefano Sardo, Giampaolo Simi e Dario Voltolini; la prefazione è di Paolo Verri, che fa parte integrante del gruppo coordinato da Giancarlo Magrini.

Una formazione in genuino stile calcistico, con tanto di allenatore, capitano e giocatori, tutti titolari.

Insieme formano un gruppo definito e stabile, denominato Osvaldo Soriano Football Club, ovvero la Nazionale di Calcio degli Scrittori Italiani.

Il riferimento al grande scrittore argentino è un omaggio con il quale il gruppo riconosce in Osvaldo Soriano l’ambasciatore del gioco del calcio nella letteratura e la singolare squadra insegue l’ambizioso obiettivo di far avvicinare alla lettura attraverso il calcio, anche donando libri alle biblioteche civiche, degli ospedali, delle scuole e delle carceri.

Obiettivo troppo ambizioso portare la cultura nel nostro calcio? Difficile, ma chi ci crede, ci spera e ha tutte le carte in regola per portare a casa il risultato, dice: “Verrà!”. 

Nei profili dei personaggi che ci scorrono davanti, tra le righe di questi racconti riconosceremo senza dubbio un nostro amico, un figlio, un padre e spesso anche noi stessi, perché le nostre reazioni di fronte ad un pallone sono gesti ormai codificati, che fanno incontrare anche gli opposti.

E' Tango, è Samba, è Beat e tanti altri ritmi: è Schema Libero!

“Allora Tutto il calcio minuto per minuto incominciava dal secondo tempo e spesso il primo collegamento recava già in sé il verdetto finale. Quella volta però, per scaramanzia, non volli accendere la radio: nella mia fiducia ero infatti certo che il Milan avesse chiuso il primo tempo in vantaggio (c’era Rivera!) e mi scocciava l’idea di passare i successivi quarantacinque minuti a palpitare nel timore (teorico! giusto per onestà intellettuale!) che il Verona (casualmente! rocambolescamente!) potesse pareggiare.”

“Ecco perché, quando ero io a farlo, l’espressione raccattapalle non mi piaceva. Io il pallone non lo raccattavo e se anzi vogliamo dirla tutta, era lui, nei giorni più tristi quando il mondo, improvvisamente, diventava grigio e sbiadiva perfino la linea intorno al campo – che mi raccattava come si raccatta un giornale dal cestino e mi leggeva dentro la voglia di volare.”

“A quei tempi le partite avevano una durata illimitata: fino a quando il pallone si perdeva o si bucava oppure fino al tramonto; solo allora si tornava a casa da madri urlanti e preoccupate, con le strade buie ma con in corpo quella strana contentezza che si ha solo quando si è sfiniti.”

“Il Dio del Calcio acciuffò Toldo per la maglia e lo scaraventò nell’angolo in basso a destra a parare il rigore; saltai sulla sedia, spandendo una nuvola di farina, e incominciai a fare il gesto dell’ombrello, come se per tutta la vita non avessi desiderato fare altro.

Pizzul non sembrava per niente risentito del mio comportamento e continuava a urlare.”