Interrotto il silenzio stampa

Categoria: Juniores
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TOH, CHI SI RIVEDE… IL MONZAMBANO !
Leggendo il comunicato n. 39, emanato dalla Delegazione Provinciale di Mantova della Lega Nazionale Dilettanti in data 29 aprile 2010, salta all’occhio la situazione disciplinare dell’ASC Monzambano, una società già nota e più volte segnalata per il comportamento inaccettabile tenuto dai suoi sostenitori durante gli incontri casalinghi delle varie categorie nei confronti di giocatori, tecnici e dirigenti avversari, nonché per l’atteggiamento se non complice, quanto meno connivente da parte di suoi dirigenti e tecnici.

Per ricordare il titolo di un capolavoro del regista Ettore Scola, si potrebbe dire “Una giornata particolare”, nella quale il lavoro dell’ASC Monzambano ha dato come frutti:

- € 150 di multa per “intemperanze del pubblico durante la gara e di tesserati dopo la fine”
- 2 dirigenti squalificati
- 1 tecnico squalificato
- 5 giocatori espulsi
- 6 giocatori squalificati
- un numero non calcolabile ammonizioni

Eh sì, “Una giornata particolare”, ma solo per aver incontrato arbitri che hanno applicato il regolamento, invece di limitarsi a rilasciare giusti commenti, senza, però, assumersi la responsabilità di sanzionare i citati comportamenti che nuocciono allo sport e danneggiano quelle società che fanno della pratica del calcio anche momento di aggregazione ed esperimento di ingresso nella società civile dei giovani, affidando il lavoro di addestramento a tecnici scelti, che svolgono un importante compito di educatori.
Per non cadere nella captatio benevolentiae, nessuna lode a quegli arbitri che hanno fatto il loro dovere con imparzialità e competenza - dovrebbe essere la norma - ma un’accorata richiesta per il futuro a quegli arbitri che per comodità e in nome del quieto vivere hanno a volte indossato paraocchi e paraorecchi, alzando oltre la ragionevolezza la soglia di tolleranza, perché non ostacolino quelle società che impiegano le scarse risorse economiche e umane disponibili per mantenere la pratica del calcio entro i limiti dei principi sportivi di educazione e correttezza.