Defibrillazione

DEFIBRILLATORI E PROROGHE - DORMITE TRANQUILLI

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defibrillatoreLa notizia è di oggi, si tratta dell’ennesima proroga del Decreto Balduzzi (D.L. 158/2012) che dal 13 settembre del 2012 fissa il termine alle società sportive per dotarsi di defibrillatore semiautomatico (DAE) e di provvedere alla formazione di propri collaboratori quali operatori abilitati all’utilizzo dell’apparecchio.
E' utile ricordare che l'utilizzo di tali dispositivi in ambito extra ospedaliero, da parte di personale non sanitario formato, è autorizzato dalla Legge 120 del 3 aprile 2001.

Un’altra proroga all’italiana, un gioco vecchio, il solito balletto della legge che passa da una camera, poi dall’altra, poi torna alla prima, ripercorrendo l’iter ogni volta che qualche nostro rappresentante si sogna di aggiungere una virgola al testo; poi alla fine del balletto, quando sono esaurite le fantasie di deputati e senatori, il decreto viene approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Cambia qualcosa?

Nemmeno per sogno! Nel suo testo è insita una deroga, che col tempo si trasforma in una prima proroga, in una seconda e così via.

Un gioco che sembra infantile, ottuso e anche noioso, frutto di una scellerata ignavia che lo fa giocare sulla pelle degli sportivi dilettanti e in particolar modo su quella dei più giovani, che sono la grande maggioranza; un minuetto che da un certo punto di vista premia le società che navigano a vista e con assoluta leggerezza nell’improvvisazione.

Questa proroga, ultima per ora solo in ordine di tempo, arriva silenziosa: non una voce che abbia lanciato un allarme; a cose fatte una scarna nota del ministero riporta in maniera asettica la proroga dei termini del Decreto Balduzzi al 30 novembre. Per ora.

E da parte delle federazioni, gli organismi che sono deputati a sorvegliare e regolamentare?

Peggio che andar di notte: la F.I.G.C. e Lega Nazionale Dilettanti tramite il loro ufficio stampa oggi “esprimono soddisfazione e tirano un sospiro di sollievo” ed “esprimono un sentito ringraziamento al governo per la grande sensibilità dimostrata”: queste ultime sono le testuali parole del presidente della LND Antonio Cosentino, che sottolinea la necessità di un’ennesima proroga “per consentire il completamento della formazione degli operatori”.

Considerando che per formare un operatore presso i corsi istituiti dal servizio 118 e dalle associazioni riconosciute dalle regioni ci vogliono addirittura 4 ore, in 4 anni quanti operatori possono essere formati da una società?

E quanti ancora ne verranno formati per “completare” la preparazione? Probabilmente alcune migliaia per ogni società, volete fare il calcolo?

Ma forse è solo questione di soldi? 

Secondo me, accantonando un euro al giorno dalla data di pubblicazione del Decreto Balduzzi ad oggi, ciascuna società avrebbe potuto avere le risorse per l’acquisto del più lussuoso defibrillatore e per i corsi di formazione di una ventina di operatori ciascuna; anche qui potete fare il calcolo.

Un mio caro amico, recentemente scomparso, diceva spesso che la stupidità, oltre un certo limite, diventa un peccato: non sono mai stato d’accordo con lui, ma credo che la furbizia, oltre un certo limite, diventi stupidità e forse adesso potremmo trovarci concordi.

Cari dirigenti delle società che attendono la scadenza dei termini, confidando nelle proroghe, potete dormire tranquilli, dall’Italia fuggono solo i cervelli e voi avete pieno titolo a rimanere.

Male che vada, quando le nostre squadre giocheranno in trasferta, ci informeremo non sul potenziale dei giocatori, ma su quello dei dirigenti: se risulteranno molto furbi, porteremo con noi il nostro defibrillatore.

Per quel che mi riguarda sono orgoglioso della scelta della mia società, che si è dotata dell’apparecchio anni fa e che ha già iniziato il ciclo dei secondi aggiornamenti biennali obbligatori per la quindicina dei nostri soggetti già abilitati.

Chi dorme, può continuare a confidare sulla “sensibilità” del governo di turno.

Che confidi anche sulla fortuna dei propri tesserati e su genitori di bocca buona.