Volta la carta

SERGIO CORNOLDI: un'eredità rispolverata

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Sergio Cornoldi

Sergio Cornoldi

Caldo sabato pomeriggio di luglio, ci troviamo al campo in sette o otto per abbozzare un inventario del magazzino e contemporaneamente fare un po’ di ordine e pulizia.

E’ incredibile la quantità di oggetti che negli anni si possano accumulare in un impianto sportivo: con l’ipotesi “non si sa mai, potrebbe servire” resistono agli anni quintali di carta, plastica e metallo, ora buoni solo per il riciclo, che una volta avevano rappresentato strumenti indispensabili - confesso di sentirmi in mezzo a quei reperti, come a casa mia - e mi consolo, pensando che, come a casa mia, siamo riusciti ad accumularne, solo perché abbiamo lo spazio per farlo.

In una pausa “esplorativa” nei magazzini sotto le tribune, attira la mia attenzione un cartoncino fissato al fianco di un armadio con del nastro adesivo: si tratta di una poesia, scritta di proprio pugno dall’autore, con tanto di firma e data; il cartoncino originariamente bianco, come prova il suo retro, ha nel tempo assunto una calda colorazione cuoio e il testo non è sbiadito.

Considerando l’autore, qualunque cartoncino avrebbe assunto quel marrone della tonalità del cuoio, si tratta di Sergio Cornoldi, personaggio storico asolano, scomparso negli anni recenti.

Purtroppo non ho l’ho conosciuto, mi sarebbe piaciuto, ma sono entrato nel mondo dell’A.C. Asola solo nei primi anni 2000, quando lui aveva ormai già da tempo lasciato i suoi eredi.

Adesso una targa, posta sul fianco della tribuna del nostro campo, lo ricorda a tutti gli sportivi che passano di lì, prima di accomodarsi sui seggiolini bianchi e rossi per godersi la partita.

Non l’ho conosciuto, ma è ancora presente nei ricordi di chi è nell’A.C. Asola da prima di me e nei racconti ne fa emergere una figura che suscita simpatia e stima, assieme alla nostra gratitudine per il grande contributo alla costruzione di una società sportiva che, nonostante fusioni e rifondazioni, è comunque attiva sin dal 1911.

Sergio Cornoldi è stato fino alla fine degli anni ’80 il tuttofare della società, con qualcosa di più di un occhio di riguardo nei confronti del settore giovanile, la sua grande passione, al quale si è dedicato con entusiasmo, energia e competenza.

Da artigiano, quasi artista - possiamo ancora notarlo dal monogramma formato dalle iniziali della sua firma - un calzolaio abituato alle modifiche e alle riparazioni più difficili, comprese quelle sulle scarpe da calcio dei suoi giocatori, ai quali offriva un servizio di assistenza gratuito, era diventato l’esperto di calcio locale: non un tecnico o dirigente formato con il sostegno di una preparazione teorica, all’epoca per lo più non disponibile, ma solo con l’esperienza, costruita negli anni, giorno dopo giorno, prestando attenzione alle esigenze della società, delle squadre, delle persone e imparando da ogni errore, inevitabile per chi opera con iniziativa e responsabilità.

Diversi dei nostri attuali collaboratori sono stati allenati da mister Cornoldi che da tecnico, senza mai abbandonare il suo settore giovanile, al momento del bisogno si era reso disponibile per allenare anche la prima squadra: all’epoca si giocava nella III Categoria.

 Il testo lo potete leggere direttamente dall’originale, è un’eredità del 1987 che abbiamo rispolverato e alla quale daremo una degna nuova collocazione; un saluto di benvenuto che ricorda l’atmosfera di accoglienza e apertura, conservate dall’A.C. Asola nel tempo e nei propri principi, che ci ricorda il calcio dell’altro ieri, la cui integrità sembrava minata da qualche sigaretta.

Fumo a parte, continuiamo a lavorare per mantenere il nostro calcio sano e pulito: c’è tanto da fare.