Tango, Samba e Beat: pagine scelte

IL PALLONE UNA STORIA ITALIANA di Alessandro Di Tucci, Michele Acquafredda, Davide Bovolenta e Nicoletta Perini

Il pallone una storia italiana

Venerato, maledetto, desiderato, baciato, rincorso, afferrato, a volte bucato o tagliato, per lo più preso a calci, è uno degli oggetti più diffusi in tutto il mondo da 150 anni: il pallone.
Alessandro Di Tucci e i tre coautori mostrano un’affascinante panorama da un punto di vista artigianale, industriale e commerciale in Italia, che va a coprire una lacuna letteraria circa le produzioni nazionali dei palloni da calcio.

Scorrendo le pagine del libro, riccamente illustrato, ognuno riconoscerà il primo pallone che ha nella memoria di tempi nei quali rappresentava il regalo più gradito, dopo innumerevoli partite giocate con palloni di gomma, che ricordiamo comunque con affetto.

Il protagonista del libro è infatti il pallone di cuoio; nella prime pagine troviamo una condensata storia che parte addirittura dal 2500 a.C., per sfiorare il Calcio Fiorentino e arrivare fino agli anni ’30, con la comparsa in Sudamerica dei palloni senza stringhe e cuciture sulla superficie esterna.

La trattazione analizza la produzione italiana dal 1922 ai giorni nostri ed è corredata da un prezioso apparato fotografico, frutto di una lunga e minuziosa ricerca, che illustra palloni, accessori, squadre di periodi antichi, campioni che hanno prestato la loro immagine, pubblicità, pagine di giornali d’epoca.

Una parte del libro presenta tutti i modelli creati e commercializzati da una quindicina di imprese artigianali o industriali nazionali.

Chi è ormai abituato a veder rotolare solo quelle tre o quattro marche mondiali che monopolizzano le scelte delle società sportive, ma anche dei rivenditori e utilizzatori finali, rimarrà sorpreso a vedere la varietà dei prodotti di alta qualità, frutto del lavoro italiano nell’arco di un secolo.

Si tratta di un libro che al solo sfogliarlo, genera emozione e strappa un sorriso.

Naturalmente è Tango, Samba e Beat al tempo stesso.

 

“Il fascino della tradizione celebrato grazie al racconto della storia. Quella del pallone, l’amico inseparabile di tanti giovani che hanno coltivato e continuano ad alimentare l’ambizione di orientarne le traiettorie per trasformarlo in gloria. (Giovanni Malagò - Presidente del C.O.N.I.)”

 “Non sapevamo bene su quale strada quell’iniziale desiderio ci avrebbe portati e, di conseguenza, a cosa saremmo riusciti a dare vita ma eravamo consapevoli di possedere del materiale prezioso che, messo insieme, avrebbe rappresentato un eccellente punto di partenza per tutti gli amanti del calcio e soprattutto dei palloni.”

 “E’ proprio vero che il fascino non ha età e questi oggetti, realizzati con cura da persone e non da macchine, ne sono la diretta testimonianza.”

 “Si può giocare scalzi, senza maglia, si possono creare porte e delineare spazi in tantissimi modi, ma la materia prima del calcio è il pallone.”


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